INTRO
PIGNORAMENTO BLOCCO SFRATTI 2012 E POI? TUTTI SOTTO UN PONTE!
9:14 pm in AVVOCATO PIGNORAMENTO, INTRO by admin11
BLOCCO “SFRATTI” 2012
(decreto-legge “Milleproroghe”)
TABELLA SINOTTICA
Numero del blocco
E’ il 27° a far tempo solo dal 1978 (legge equo canone).
Tipologia sfratti
Solo quelli per finita locazione riguardanti immobili abitativi.
Durata
Fino al 31.12.2012.
Inquilini
Inquilini con “reddito annuo lordo complessivo familiare” inferiore a 27.000 euro, che siano o abbiano nel proprio nucleo familiare
- persone ultrasessantacinquenni
- malati terminali
- portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento
e che non siano “in possesso” di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza.
Alle stesse condizioni di reddito e di non possidenza, la sospensione si applica per nuclei familiari con figli fiscalmente a carico.
Comuni
1) Comuni capoluogo di provincia
2) Comuni, confinanti con i capoluoghi di provincia, con po-polazione superiore a 10.000 abitanti
3) Comuni ad alta tensione abitativa (Delibera Cipe n. 87/03)
Gli elenchi dei Comuni di cui ai numeri 1, 2 e 3 sono presenti sul sito www.confedilizia.it.
Documentazione
La sospensione dell’esecuzione scatta in concreto a seguito della pre-sentazione “alla cancelleria del Giudice procedente” o all’Ufficiale giudiziario procedente dell’autocertificazione redatta con le modalità di cui agli artt. 21 e 38 del d.p.r. n. 445/2000 attestante la sussistenza dei singoli requisiti richiesti e sufficienti.
Contestazione
Il proprietario può contestare la sussistenza in capo al conduttore dei requisiti richiesti per la sospensione dell’esecuzione tramite ricorso al competente Giudice dell’esecuzione, che deciderà con decreto, av-verso il quale potrà proporsi opposizione al Tribunale collegiale.
Canone
Il conduttore, per tutto il periodo della sospensione, deve corrispon-dere al locatore – oltre all’Istat e agli oneri accessori – un canone aumentato del 20% (che non esime lo stesso dal risarcimento dell’e-ventuale maggior danno) e decade dalla sospensione in caso di mo-rosità, salvo sanatoria avanti il Giudice.
Proprietari
Il proprietario può evitare la sospensione dimostrando – sempre tramite specifico ricorso al competente Giudice dell’esecuzione, che deciderà con decreto avverso il quale potrà proporsi opposizione al Tribunale collegiale – di trovarsi nelle stesse condizioni richieste all’inquilino per ottenere la sospensione o nelle condizioni di “neces-sità sopraggiunta dell’abitazione”.
Benefìci fiscali
Nel periodo di sospensione i canoni percepiti dai proprietari interes-sati non sono imponibili ai fini delle imposte dirette, limitatamente ai Comuni di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Palermo, Messina, Catania, Cagliari e Trieste, nonché ai Comuni ad alta tensione abitativa con essi confinanti.
Di tali benefici fiscali non si tiene conto ai fini della determinazione della misura dell’acconto dell’Irpef dovuto per l’anno 2013.
Fonte: Confedilizia, Ufficio Studi
agenzia delle entrate deve dimostrare inesistenza fatture
8:30 pm in AVVOCATO AGENZIA DELLE ENTRATE, AVVOCATO ESTEROVESTIZIONE, AVVOCATO TRIBUTARIO, INTRO by admin11
Spetta all’ufficio dimostrare l’inesistenza delle operazioni commerciali fatturate
Ma quando la spesa non è regolarmente documentata da fattura, è il contribuente a dover dimostrare che, a fronte dei maggiori ricavi accertati, sono stati sostenuti costi inerenti all’attività esercitata
Con la sentenza n. 18710 del 23/9/2005, la Corte di cassazione ha stabilito che nelle ipotesi in cui l’ufficio ritenga che le fatture contabilizzate da un’impresa siano relative a operazioni inesistenti, non spetta al contribuente provare il contrario, ovvero l’effettività delle operazioni fatturate, bensì all’Amministrazione finanziaria dimostrare che le stesse non siano mai state poste in essere.
La Commissione tributaria regionale di Palermo aveva legittimato il recupero fiscale scaturente da un avviso di accertamento con il quale venivano disconosciuti, tra l’altro, taluni costi ritenuti relativi a operazioni inesistenti.
In particolare, l’ufficio finanziario aveva sostenuto, con una motivazione collegata “per relationem” a un processo verbale della Guardia di finanza, che la struttura aziendale non risultava idonea all’effettuazione dei lavori descritti nelle fatture esibite dal contribuente.
I giudici d’appello, considerato che la parte aveva omesso di depositare una perizia tecnica descrittiva dello stabilimento industriale, che pure aveva preannunciato di voler produrre, e non aveva fornito nessuna prova in ordine all’effettività delle prestazioni fatturate, avevano ritenuto che il recupero fiscale potesse essere legittimato per mancata produzione della prova contraria.
La suprema Corte ha invece sancito che, essendo già di per sé la fattura strumento idoneo, a norma dell’articolo 21 del Dpr 26 ottobre 1972 n. 633, a documentare un costo sostenuto dall’impresa, “nella ipotesi di fatture che l’Amministrazione ritenga relative ad operazioni inesistenti, non spetta al contribuente provare che l’operazione è effettiva, ma spetta all’Amministrazione, che adduce la falsità del documento e, quindi l’esistenza di un maggiore imponibile, provare che l’operazione commerciale, oggetto della fattura, in realtà non è stata mai posta in essere“(1).
La sentenza in commento presenta spunti interessanti, poiché, se in relazione alla concreta fattispecie delle fatture per operazioni inesistenti si ribadisce che l’onere della prova è a carico degli uffici finanziari, si conferma pure che in linea di principio è il contribuente che, se vuole contestare gli elementi e le situazioni presi a base delle rettifiche reddituali, deve dimostrare l’infondatezza degli stessi, ovvero “sostenere l’esistenza di circostanze modificative o estintive dei medesimi“.
Conseguentemente, ne deriva che, se il contribuente vuole far valere il disposto di cui all’articolo 109, quarto comma, del Tuir(2), che ammette la deducibilità dei componenti negativi risultanti da elementi certi e precisi, deve essere in grado di documentare l’esistenza di costi superiori a quelli dichiarati e/o considerati dall’ufficio in sede di determinazione del reddito d’impresa.
In buona sostanza, se il costo che un’azienda vuole portare in diminuzione dal reddito è documentato da fattura datata, numerata e provvista degli elementi prescritti dal citato articolo 21 del Dpr 633/1972, l’ufficio può valutare la sussistenza degli elementi previsti dalla normativa fiscale ai fini della deducibilità del costo (e dell’eventuale detraibilità dell’imposta), quali la competenza, l’inerenza, la congruità, ma per mettere in discussione l’effettività dell’operazione commerciale alla quale la fattura si riferisce, deve poter fornire la prova che la prestazione di servizi e/o la cessione di beni non siano mai state poste in essere. Invece, nel caso in cui la spesa non risulti regolarmente documentata da fattura, non può che essere il contribuente stesso a dimostrare che, a fronte dei maggiori ricavi accertati dall’ufficio, sono stati sostenuti costi imputabili al medesimo periodo d’imposta e inerenti all’attività esercitata.
NOTE:
1) I giudici di legittimità hanno fatto esplicito rinvio a quanto già dedotto nella sentenza Cass. 5 febbraio 1997, n. 1092, dove si definisce “ineccepibile” il principio secondo cui “l’onere di provare i componenti negativi del reddito grava sul contribuente che li indica in deduzione“. Principio che, tuttavia, si ritiene che non possa trovare applicazione nel caso di specie, in quanto l’operazione ritenuta inesistente risulta documentata dalla stessa fattura.
2) “Le spese e gli oneri specificatamente afferenti i ricavi e gli altri proventi, che pur non risultando imputati al conto economico concorrono a formare il reddito, sono ammessi in deduzione se e nella misura in cui risultano da elementi certi e precisi” (Articolo 109, comma 4, ultimo periodo, del Dpr 917/86, come modificato dal Dlgs 344/2003).
Sanità Governo Federfarma: Italiani truffati per 6 miliardi di euro l’anno
8:50 am in AVVOCATO AGENZIA DELLE ENTRATE, AVVOCATO EQUITALIA, AVVOCATO TRIBUTARIO, AVVOCATO TRUFFA, INTRO by admin11
30/03/2012 – CASO FEDERFARMA E SANITA’: “LE IENE” IMBARAZZANO IORIO
Si potrebbero risparmiare 6 miliardi di Euro all’anno in Italia con semplici macchinette validatrici in ogni farmacia per fare in modo che i farmaci possano venire ritirati solo inserendo la tessera senitaria.
Queste macchinette eviterebbero le truffe di farmacie senza scrupoli, medici compiacenti che prescrivono ricette false ai loro pazienti, buttano i farmaci nel patume e intascano i soldi. Questa semplice operazione farebbe risparmiare agli Italiani 6 miliardi di Euro che vanno in tasca ai soliti ricchi: medici, famacie e tramite bustarelle ai nostri agiati governanti!!!
Farebbe risparmiare 200 Euro di tasse annuali in meno per ogni italiano, 600/800 Euro per ogni famiglia italiana!!!
Non si riesce altrimenti a spiegare perchè un progetto che potrebbe far risparmiare cosi tanti soldi agli Italiani è stato sperimentato, sono stati spesi addirittura 4 milioni di Euro degli Italiani e poi bloccato dalla Federfarma.
Motivazione: “Venivano utilizzati meno farmaci”
Noi ci sentiamo di correggerli: “Venivano rubati meno farmaci!”
Ma andate a C…………. tutti!!!
Vergogna!!! Chi è al potere potrebbe fare così tanto bene e invece pensa solo a fregare gli Italiani!!!
Denunciare Equitalia e Agenzia delle Entrate alla Corte Europea diritti dell’uomo
8:53 am in AVVOCATO AGENZIA DELLE ENTRATE, AVVOCATO EQUITALIA, INTRO by admin11
1 – Come e cosa fare quando abbiamo una controversia con un produttore o fornitore di servizi al di fuori dei confini nazionali e in sede comunitaria?
2 – Quanto confliggono le nostre problematiche con le normative europee?
3 – Quanto le normative europee ci possono aiutare per i danni che riceviamo dalle normative nazionali?
4 – Quando e come e’ applicabile il Diritto di famiglia in sede comunitaria?
5 – Quando e come fare un Decreto ingiuntivo verso un debitore in sede comunitaria?
1 – Come e cosa fare quando abbiamo una controversia con un produttore o fornitore di servizi al di fuori dei confini nazionali e in sede comunitaria?
Procedura giudiziale europea applicabile alle controversie transfrontaliere in materia civile e commerciale, alternativa a quanto comunque esperibile in sede nazionale.
L’applicazione e’ prevista dal Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio: 861/07 (non vi aderisce la Danimarca): procedura di recupero crediti, esclusi interessi e spese, non eccedenti 2.000 Euro in materia civile e commerciale.
Le principali caratteristiche:
- non è necessario avere l’assistenza di un legale. La domanda, in italiano, si inoltra compilando un modello standard (link al modello gia’ scaricato) e con l’assistenza degli uffici del Giudice di pace. Le comunicazioni avvengono a distanza: servizio postale, fax, posta elettronica. Le poche udienze (che la normativa scoraggia) possono essere tenute in teleconferenza e le testimonianze rese per iscritto;
- i costi a carico del ricorrente sono solo i diritti di cancelleria (8 euro), ma non e’ escluso che il giudice di pace, pur non essendo previsto, faccia pagare il contributo unificato. Raccolta la documentazione, il giudice ha 30 giorni per emettere la sentenza, immediatamente esecutiva in tutta l’Unione senza necessità di adire l’autorità giudiziaria locale per ottenere una dichiarazione di esecutorietà.
Qui la specifica scheda pratica dell’Aduc che spiega nei minimi particolari come procedere e fornisce la necessaria modulistica.
2 – Quanto confliggono le nostre problematiche con le normative europee?
Corte Giustizia Ue – Lussemburgo
ricorso
- per l’annullamento di un atto, anche legislativo, di una istituzione Ue;
- contro illegittimita’ o inerzia di istituzione Ue;
- risarcimento danni contro attivita’ o comportamenti degli agenti o delle istituzioni Ue:
- contro lo Stato italiano che non applica o non ottempera alla normativa comunitaria o agli obblighi ivi previsti;
- contro i tribunali italiani che non applicano o non si uniformano alla giustizia o alla norma comunitaria (tramite il tribunale italiano o direttamente come reclamo denuncia singola o cumulativa).
3 – Quanto le normative europee ci possono aiutare per i danni che riceviamo dalle normative nazionali?
Corte europea diritti dell’uomo (CEDU) – Consiglio d’Europa, Strasburgo
Ricorsi contro le violazioni degli Stati alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo:
- Equo processo: modalita’ accesso processo civile; modalità, procedura e prassi nei tribunali; lesione al diritto al giudice naturale, al diritto di difesa, ed autodifesa nel processo civile e penale;
- durata ragionevole del processo: il procedimento si considera di durata irragionevole quando si superano i tre anni per grado di giudizio;
- diritto alle libertà civili;
- diritto alla sicurezza;
- diritto alla vita privata;
- diritto ad un ricorso effettivo anche quando la violazione è stata commessa da persone che agiscono nelle loro funzioni ufficiali.
4 – Diritto di famiglia. Riconoscimento ed esecuzione delle decisioni su divorzio, famiglia, diritti alimentari, potestà genitoriale, diritti dei minori, diritto alle relazioni parentali.
5 – Decreto ingiuntivo. Senza limiti di valore e per i crediti certi liquidi ed esigibili La procedura si incamera davanti al proprio giudice nazionale competente per territorio e si deve pagare il contributo unificato.
Per usufruire di questa consulenza/assistenza, vedi qui per modi, luoghi e tempi
Qui tre articoli di approfondimento:
- Ue e giustizia Europea
- Processo a Strasburgo?
- Vessazioni Equitalia. Farsi valere con la Giustizia Europea
Si dà fuoco davanti all’Agenzia delle Entrate, non dimentichiamolo
6:32 am in AVVOCATO AGENZIA DELLE ENTRATE, AVVOCATO EQUITALIA, INTRO by admin11
Sono da poco passate le otto del mattino, a Bologna, quando un uomo di 58 anni, un muratore, nella propria auto, una Fiat Punto parcheggiata davanti alla sede dell’Agenzia delle entrate, si dà fuoco.
Ricoverato in ospedale, versa in condizioni gravissime, con ustioni su tutto il corpo. A spingerlo a compiere un gesto così estremo potrebbe essere stata la disperazione derivante dai suoi problemi economici. All’interno dell’abitacolo sono stati trovati una lettera indirizzata alla moglie e un’altra indirizzata all’Agenzia delle Entrate, in cui l’uomo avrebbe spiegato, in poche righe, di aver sempre pagato le tasse e in cui chiedeva di lasciare stare la propria consorte.
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Il contenuto dei biglietti non è però chiaro, perché i fogli sono stati quasi del tutto bruciati. L’idea degli inquirenti è che avesse debiti e problemi finanziari. Sarebbe questo il motivo del tentato suicidio.
Appiccato il fuoco, intorno alle 8,20, l’uomo è uscito dalla vettura, parcheggiata in via Nanni Costa. A salvarlo è stato l’intervento di un ragazzo romeno che ha spento le fiamme usando il proprio giaccone. Subito dopo sono arrivati sul posto due vigili urbani. Uno di loro si è tolto il maglione e ha spento le fiamme che ancora avvolgevano i piedi dell’uomo. Poco dopo sono arrivati i vigili del fuoco. L’uomo è stato trasportato in codice rosso con l’elisoccorso all’ospedale di Parma. Ora è ricovertato in “gravissime condizioni” in rianimazione al Centro Hub per la terapia delle grandi ustioni. Presenta ustioni su quasi il 100% del corpo.
Il racconto del vigile urbano
“Un automobilista ci ha avvisato che c’era un’auto che bruciava – ha detto l’agente scelto della polizia municipale Lorenzo Rubbi – ma non sapevamo che c’era una persona ustionata. Quando siamo arrivati ho visto, a 15-20 metri, un uomo che bruciava. Un ragazzo romeno aveva già spento parte delle fiamme con un giaccone che si è carbonizzato”. Rubbi era di pattuglia per controllare la viabilità nei dintorni di una scuola lì vicina. Il 58enne era ancora cosciente. “Gli ho chiesto – precisa Rubbi – cosa è successo? E lui mi ha risposto: Ho tentato di uccidermi, voglio morire, voglio morire”. L’uomo non ha spiegato le ragioni del suo gesto, ma lì vicino gli agenti hanno trovato le lettere. “Chiedeva scusa alla moglie per quello che aveva fatto, e anche all’Agenzia delle Entrate. Diceva che aveva sempre pagato le tasse e chiedeva di lasciare in pace la moglie” conclude l’agente.
“Quanto è successo questa mattina è sconvolgente – ha detto il sindaco di Bologna Virginio Merola -. Deve fare riflettere tutti perché è una richiesta di aiuto che non ci può lasciare indifferenti”.
E aggiungiamo noi:
“Anche così nessuno fa niente mentre il popolo italiano che da 150 lavora ora non può più farlo perchè molto poco costituzionalmente enti di strozzinaggio come Equitalia e l’Agenzie delle Entrate comandati da gente che se la passa bene a capo del governo ci distrugge e ci tratta come criminali perchè non riusciamo a pagare le loro tasse che sono insostenibili e anticostituzionali. Pensiamo che sia ora di farsi sentire!!! Siamo noi il popolo!!!”
Il NUOVO PATRIOTA email disperata di denuncia contro lo stato
Oggi ho ricevuto questa email, leggetela e inoltratela via email come sto facendo io a più persone possibili, cambiare il mondo, portando luce, si può!!!
INVOCAZIONE D’AIUTO DEL POPOLO ITALIANO AGLI STATI EUROPEI E ALL’AMERICA
Vi prego Merkel, Sarkozy, Obama e relative famiglie, ci stanno facendo pagare il 70% di tasse sui nostri guadagni, più un altro 21% sui consumi finali, sulla benzina il 60% va allo stato, ci mandano in pensione poco prima di morire. Se un cinese apre un azienda qua in Italia non paga le tasse per 5 anni, se lo facciamo noi invece ci mettono in prigione. Vi prego di aiutarci, non sappiamo più come andare avanti, ve lo chiedo come una madre disperata per il proprio popolo Italiano, vi prego aiutateci. Siamo tutti esseri umani non lasciate che chi ci governa ci tratti così!
INVOCAZIONE D’AIUTO AL PAPA
Ti prego Papa Ratzinger, come puoi lasciare che il popolo che proteggi, venga martoriato tutto il giorno da pubblicità che ti invitano solo a giocare a pocker e alla roulette, o a fare un mutuo per andare in vacanza. Ti prego aiutaci ad uscire da questo malefico incitamento ai vizi, a una vita vuota, che ci porta solo ad auto distruggerci, ad impigrirci, e a spendere male i pochi soldi che abbiamo, rovinando le nostre famiglie. Tornaci ad insegnare in modo forte che sono importanti i valori e non quello che facciamo vedere. Ti prego aiutaci!
INVOCAZIONE D’AIUTO ALL’ ONNIPOTENTE
Ti prego Dio cerca di portare nel cuore di chi ci governa l’elemento umano, quello per cui non dobbiamo venir considerati solo come una massa di consumatori da spremere ma un popolo con una mente spirituale, in modo da avere anche il tempo e la forza di cercarti e non solo essere schiavi tutti i giorni del nostro lavoro e della paura di come arrivare a fine mese.
INVOCAZINE D’AIUTO AI POLITICI
Ecco ci arrivati al dunque… Vediamo… Vi ringraziamo per tutto quello che avete fatto fino ad oggi ma non crediamo più in nessuno di voi, è troppo facile andare al governo una volta uno e una volta l’altro e darsi la colpa a vicenda per quello che fate. Dove sono finite le pensioni pagate dai nostri nonni? Dove avete speso tutte le tasse che ci avete fatto pagare a duro prezzo? I nostri nonni si davano da fare, si sentivano italiani e venivano protetti dal loro grande stato italiano, vi ricordate di politici come Sandro Pertini? Dove è finito l’elemento umano, noi non riusciamo più a vederlo nelle vostre facce! E’ ora di cambiare le cose, non abbiamo più prospettive di pensione, lavoro, dignità, si lavora cercando di scappare da uno stato che ti vuole solo spennare. Dove è finito l’elemento umano? Vi proponiamo di andare tutti a casa. Il vostro lavoro verrà preso da cittadini istruiti che con entusiasmo e per uno stipendio senza privilegi faranno il loro lavoro con devozione e ringraziando Dio per l’opportunità che gli è stata data di darsi veramente da fare per l’Italia. Senza speculare! L’elemento umano!
INVOCAZIONE D’AIUTO AL POPOLO ITALIANO
Qui si chiude il cerchio, la vostra coscienza sussulta e vuole suggerirvi qualcosa, la vostra parte razionale dice che non è possibile, che è solo un email, che non si può… ma un idea può NASCERE, CRESCERE, come la luce può DIFFONDERSI come il nascere del sole. Chi credeva nell’unificazione d’Italia l’ha realizzata e anche tu, che sono riuscito a rianimare dal torpore di tutta la realtà sbagliata che ti hanno creato intorno svegliati domani, e tieniti pronto, è ora di muoversi e lo capirai parlando e discutendo con altri intorno a te che saranno pronti a reagire e a riprendersi come te la propria libertà. Pensa a Dio, pensa ai tuoi nonni, ai sacrifici che hanno fatto nella loro vita e a quello che volevano insegnarti e che purtroppo è andato tutto perduto. Pensa a qualche persona a cui puoi mandare questa email e parlane in giro. Mandala a persone importanti, preti, associazioni a chiunque pensi possa essere utile. Pensaci. E’ ora di creare luce, tanta luce da abbagliare, facciamolo tutti insieme, l’Italia, una repubblica democratica basata sugli uomini! Ti ringrazio di cuore per il tuo aiuto!
Un saluto di cuore.
IL NUOVO PATRIOTA